alle 21:00
mercoledì 15 settembre 2010
lunedì 5 aprile 2010
Azienda Agricola Gelosini
Azienda Agricola Gelosini
Info e Email:
www.gelosini.com
Azienda Agricola Gelosini
s.s. Società Agricola
Sede legale: Via Pascoli n. 12 42010 Rio Saliceto (RE) - Italy
Tel./Fax: 0522-699264 E-mail: info@gelosini.com
Partita Iva: 01951280351
domenica 4 aprile 2010
Al galoppo
Il mio cuore batte, galoppa come un purosangue,
indomabile, ma poi perché domarlo?
Sono un cane senza guinzaglio,
e non perché non ho controllo,
ma odio chi mi impone ciò che non voglio.
Corro sempre, ma stanotte mi chiedo:
“Perché non fermarmi? Dove andare?”
Questo è il mio posto, solo che manca
ancora ciò che non trovo, non vedo ma “sento”.
Panorama Estivo
Quattro centrini per arredare
la mia casetta di fronte al mare,
apro la finestra, sospiro intenso,
godo nel mattino quel momento.
Gioisco ed esulto di ciò che ho fatto,
e di chi col suo lavoro me lo ha permesso.
Il mio Amore ancora dorme,
si sente già l’aroma del caffè,
e nell’aria il piacere di chi lo divide con te.
Sorseggio piano, sorrido, guardo il mare.
La Poetessa
Giuliana Galante
04 Aprile 2010
Il mio cuore batte, galoppa come un purosangue,
indomabile, ma poi perché domarlo?
Sono un cane senza guinzaglio,
e non perché non ho controllo,
ma odio chi mi impone ciò che non voglio.
Corro sempre, ma stanotte mi chiedo:
“Perché non fermarmi? Dove andare?”
Questo è il mio posto, solo che manca
ancora ciò che non trovo, non vedo ma “sento”.
Panorama Estivo
Quattro centrini per arredare
la mia casetta di fronte al mare,
apro la finestra, sospiro intenso,
godo nel mattino quel momento.
Gioisco ed esulto di ciò che ho fatto,
e di chi col suo lavoro me lo ha permesso.
Il mio Amore ancora dorme,
si sente già l’aroma del caffè,
e nell’aria il piacere di chi lo divide con te.
Sorseggio piano, sorrido, guardo il mare.
La Poetessa
Giuliana Galante
04 Aprile 2010
martedì 30 marzo 2010
http://giulygala.blogspot.com/2010/03/da-storie-di-vita.html
Qua e là
Di giorno..di notte..
Di qua.. di là…
Sento la vita che passa e và…
Corro sempre più forte come un atleta,
carico di patema,
continuo correre
cercando una meta.
Sempre trafelata…
Col fiato sospeso…
La poetessa
Giuliana Galante
Qua e là
Di giorno..di notte..
Di qua.. di là…
Sento la vita che passa e và…
Corro sempre più forte come un atleta,
carico di patema,
continuo correre
cercando una meta.
Sempre trafelata…
Col fiato sospeso…
La poetessa
Giuliana Galante
giovedì 18 marzo 2010
i Sufi, la calligrafia araba
La Calligrafia
Poiché il Corano proibisce la rappresentazione realistica di esseri animati, l'Islam ha sviluppato, più delle culture precedenti, l'architettura e l'arte calligrafica piuttosto che quella pittorica e scultoria.
Arte sacra per eccellenza, la calligrafia richiede all'amanuense di comporre sotto una diretta ispirazione divina. E' quindi un'arte sviluppata soprattutto nell'ambito del Sufismo, dove il calligrafo, oltre agli insegnamenti tecnici, formali e artistici, segue anche una disciplina interiore sotto la guida di un maestro Sufi.
L'arte della calligrafia trae il suo prestigio dal suo scopo di comunicare la Parola di Allah e gode di riferimenti al Corano
Si sviluppa nel secondo secolo dell'era islamica e diventa presto l'arte più preziosa. E' l'arte islamica per eccellenza: in effetti è uno delle due "arti Coraniche" insieme con la recitazione del Libro Sacro.
Il calligrafo godeva di una posizione d'onore e di dignità al di sopra dal pittore. Persino i re cercavano un merito religioso scrivendo il Corano. I libri arabi di storia e di letteratura ci hanno tramandato i nomi di diversi calligrafi mentre rimangono in silenzio nel caso degli architetti, pittori o artigiani.
La calligrafia è l'unica arte araba che possiede oggi rappresentanti cristiani e musulmani a Istambul, Cairo, Beirut e Damasco le cui produzioni sorpassano in eleganza e bellezza qualsiasi capolavoro del passato.
Il fatto che l'arte della calligrafia araba sia in grande parte opera di non arabi (egizi, berberi, persiani, turchi, ecc. ) testimonia della potente spinta culturale che l'Islam ispira ai popoli convertiti.
La scrittura araba pre-islamica era leggibile soltanto da chi sapeva parlare l'arabo. In effetti più lettere distinte erano scritte nello stesso modo. Era il senso della frase a fare capire come leggere tali lettere.
Quarant'anni circa dopo la morte del Profeta (s.A.'a.s.), la necessità di poter fare leggere il Corano in arabo (per tutti i riti religiosi) ai non arabi e di impedire errori di recitazione anche da parte di arabi poco colti incitarono Al-Hajjaj, governatore di Mu'awiya e ex maestro di scuola, ad avviare una riforma ortografica con l'introduzione dei punti diacritici per distinguere tali lettere (ba, ta e tha, dal e dhal, ecc ) e dei segni di vocalizzazione ( dammah, fathah, kasrah ) presi dal siriaco.
Proponiamo, per rendere visibile la differenza, una lettera che il Profeta (s.A.'a.s.) fece scrivere al governatore di Bahrain:
e un testo con l'ortografia riformata.
Come le altre lingue semitiche l'arabo si scrive da destra verso sinistra, perché il musulmano inizia ogni azione con la destra.
Il punto, una volta definito, viene usato come unità di misura per determinare la proporzione fra altezza e larghezza di ogni singola lettera.
Per rendervi conto della versatilità della calligrafia araba guardate cinque modi di scrivere "assalamu alaikum, la pace sia con voi".
Tratto da: http://www.sufi.it/Islam/calligrafia.htm
Poiché il Corano proibisce la rappresentazione realistica di esseri animati, l'Islam ha sviluppato, più delle culture precedenti, l'architettura e l'arte calligrafica piuttosto che quella pittorica e scultoria.
Arte sacra per eccellenza, la calligrafia richiede all'amanuense di comporre sotto una diretta ispirazione divina. E' quindi un'arte sviluppata soprattutto nell'ambito del Sufismo, dove il calligrafo, oltre agli insegnamenti tecnici, formali e artistici, segue anche una disciplina interiore sotto la guida di un maestro Sufi.
L'arte della calligrafia trae il suo prestigio dal suo scopo di comunicare la Parola di Allah e gode di riferimenti al Corano
Si sviluppa nel secondo secolo dell'era islamica e diventa presto l'arte più preziosa. E' l'arte islamica per eccellenza: in effetti è uno delle due "arti Coraniche" insieme con la recitazione del Libro Sacro.
Il calligrafo godeva di una posizione d'onore e di dignità al di sopra dal pittore. Persino i re cercavano un merito religioso scrivendo il Corano. I libri arabi di storia e di letteratura ci hanno tramandato i nomi di diversi calligrafi mentre rimangono in silenzio nel caso degli architetti, pittori o artigiani.
La calligrafia è l'unica arte araba che possiede oggi rappresentanti cristiani e musulmani a Istambul, Cairo, Beirut e Damasco le cui produzioni sorpassano in eleganza e bellezza qualsiasi capolavoro del passato.
Il fatto che l'arte della calligrafia araba sia in grande parte opera di non arabi (egizi, berberi, persiani, turchi, ecc. ) testimonia della potente spinta culturale che l'Islam ispira ai popoli convertiti.
La scrittura araba pre-islamica era leggibile soltanto da chi sapeva parlare l'arabo. In effetti più lettere distinte erano scritte nello stesso modo. Era il senso della frase a fare capire come leggere tali lettere.
Quarant'anni circa dopo la morte del Profeta (s.A.'a.s.), la necessità di poter fare leggere il Corano in arabo (per tutti i riti religiosi) ai non arabi e di impedire errori di recitazione anche da parte di arabi poco colti incitarono Al-Hajjaj, governatore di Mu'awiya e ex maestro di scuola, ad avviare una riforma ortografica con l'introduzione dei punti diacritici per distinguere tali lettere (ba, ta e tha, dal e dhal, ecc ) e dei segni di vocalizzazione ( dammah, fathah, kasrah ) presi dal siriaco.
Proponiamo, per rendere visibile la differenza, una lettera che il Profeta (s.A.'a.s.) fece scrivere al governatore di Bahrain:
e un testo con l'ortografia riformata.
Come le altre lingue semitiche l'arabo si scrive da destra verso sinistra, perché il musulmano inizia ogni azione con la destra.
Il punto, una volta definito, viene usato come unità di misura per determinare la proporzione fra altezza e larghezza di ogni singola lettera.
Per rendervi conto della versatilità della calligrafia araba guardate cinque modi di scrivere "assalamu alaikum, la pace sia con voi".
Tratto da: http://www.sufi.it/Islam/calligrafia.htm
martedì 19 gennaio 2010
domenica 17 gennaio 2010
Cosa posso fare io...Da Giuliana Galante
Cosa posso fare… io…
Cosa posso fare se tu non mi vuoi
E dici: “Voglio fare l’amore con te…
Come dico io…e…”
Cosa posso fare se non posso,
“non sei abbastanza, io voglio di più”
Cosa posso fare se…
voglio partire con te per un week end
e… le cose sono cambiate…
Perché le cose cambiano
E in questo mondo..
Siamo soli.
La poetessa
Giuliana Galante
Cosa posso fare se tu non mi vuoi
E dici: “Voglio fare l’amore con te…
Come dico io…e…”
Cosa posso fare se non posso,
“non sei abbastanza, io voglio di più”
Cosa posso fare se…
voglio partire con te per un week end
e… le cose sono cambiate…
Perché le cose cambiano
E in questo mondo..
Siamo soli.
La poetessa
Giuliana Galante
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venerdì 15 gennaio 2010
Il nuovo anno- Poesie d'Amore
Concorso Poesie d'Amore
Continuo a insistere che la poesia come la musica può essere soggettiva, dipende dal sentire di chi la concepisce, dalla creatività, dalla voglia di lanciare i sassi che si hanno dentro la pancia, dalla rabbia e dalle cose non dette.
E forte può essere la risonanza della lettura, del ritmo incalzante, del contenitore e del contenuto, di ciò che ci fà pensare ed elaborare nuove concezioni, nuove immagini, le stesse ogni volta più disparate.
Ogni volta io mi sento cosi.
" Il nuovo anno"
E torno là, in quella stanza,
con una fitta in quel de l'alma.
Io guardavo verso il mare,
e la nave andava lenta.
Ti dicevo: " Ciò vuoi fare?"
"La tua vita forse è questa?"
Gennaio, neve, freddo, gelo.
Nel mio cuore un lieve velo
che ha coperto ogni speranza.
Resto là, mente e porta
e non cambia la mia scorza.
Combattiva, ladra, guerriera
batto il mondo e sù da terra.
La poetessa
Giuliana Galante
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